Registrare un marchio in Arabia Saudita

Ad oggi la registrazione del marchio in Arabia Saudita non può essere effettuata tramite il deposito di una domanda di registrazione del marchio internazionale.
L’Arabia Saudita, infatti, non ha aderito agli accordi di Madrid, e, pertanto, la registrazione del marchio in Arabia Saudita è possibile soltanto attraverso il deposito della domanda di registrazione del marchio nazionale, presso il Ministero del Commercio e degli Investimenti saudita (MCI).

Nel suddetto Paese del Golfo non è possibile effettuare un deposito multiclasse ed è vietato registrare un marchio per alcuni prodotti e servizi nelle Classi di Nizza nn. 29 (carne di maiale), 32 (birre), 33 (alcolici) e 35 (servizi di vendita dei prodotti vietati).

Oltre a queste “restrizioni”, vi è anche un iter burocratico abbastanza complesso da seguire: prima di procedere al deposito della domanda di registrazione del marchio sarà necessario firmare e presentare una procura, cd. POA (valida per un periodo di soli 5 anni), che autorizzi un agente locale a rappresentare il titolare del marchio davanti all’ufficio del registro dei marchi dell’Arabia Saudita.
Tale procura, assieme alla Visura Camerale societaria, dovranno essere obbligatoriamente tradotte in inglese e legalizzate presso un Consolato dell’Arabia Saudita in Italia.

Prossimamente saranno superate le difficoltà legate a tali obblighi burocratici, grazie al fatto che l’Arabia Saudita ha recentemente aderito alla Convenzione dell’Aia emanando il regio decreto M/40 del 26/05/1443 H per trasformare la Convenzione in diritto interno.
Le procedure formali per rendere la Convenzione un obbligo internazionale sono ancora in corso e dovrebbero essere completate nei prossimi mesi.

Pertanto, prossimamente sarà possibile evitare la “legalizzazione consolare” dei documenti necessari per il deposito del marchio in Arabia Saudita, e si potrà sostituire il suddetto procedimento di “legalizzazione” con l’apposizione dell’apostille.

In base alla Convenzione dell’Aia, conclusa il 5 ottobre 1961, alcune autorità competenti del Paese di origine del documento (ambasciate, ministeri, tribunali o amministrazioni locali), rilasciano un timbro “apostille”, per la certificazione e per l’uso del documento così certificato in altri Stati membri della Convenzione.

L’apostille costituisce sicuramente una soluzione più economica, rapida ed efficace, rispetto all’attuale “legalizzazione consolare” e favorirà senza dubbio le imprese italiane che abbiano l’esigenza di registrare il marchio in Arabia Saudita.

A cura della Dott.ssa Assunta Anna Esposito

Condividi questo articolo: